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UNICEF avvisa: i bambini dovranno affrontare sfide senza precedenti entro il 2050
21 Novembre 2024
Il futuro dell’infanzia è “in bilico”, in quanto tre grandi forze globali stanno rimodellando la vita dei bambini, secondo il rapporto di punta del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia UNICEF, pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia.
Lo Stato dei bambini del mondo 2024: The Future of Childhood in a Changing World” (Il futuro dell’infanzia in un mondo che cambia), esplora tre megatendenze che i giovani devono affrontare, tra cui i disastri climatici, i cambiamenti demografici e le disparità tecnologiche, che rimodelleranno drammaticamente l’infanzia entro il 2050.
“È scioccante che nel XXI secolo un bambino soffra ancora la fame, non abbia un’istruzione o non abbia nemmeno l’assistenza sanitaria di base”, ha dichiarato il Segretario delle Nazioni Unite António Guterres nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell’infanzia.
“È una macchia sulla coscienza dell’umanità quando le vite dei bambini sono bloccate dalle macerie della povertà o sconvolte dai disastri”.
L’emergenza climatica minaccia le vite umane
Il rapporto rivela che i bambini saranno otto volte più esposti a ondate di calore estreme e il rischio di inondazioni fluviali estreme sarà triplicato rispetto agli anni 2000.
Dopo le temperature record del 2023, i rischi climatici previsti colpiranno in modo sproporzionato i bambini in base alle loro condizioni socioeconomiche e all’accesso alle risorse.
“I bambini stanno vivendo una miriade di crisi, dagli shock climatici ai pericoli online, che sono destinati ad aumentare negli anni a venire”, ha avvertito il Direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russell.
“Creare un futuro migliore nel 2050 non richiede solo immaginazione, ma anche azione. Decenni di progressi, in particolare per le bambine, sono in pericolo”.
Cambiamenti demografici
Il rapporto prevede anche cambiamenti demografici significativi, con l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale che ospiteranno le popolazioni infantili più numerose entro il 2050.
Pur rimanendo elevata, la popolazione infantile africana scenderà sotto il 40%, rispetto al 50% degli anni 2000. I dati dell’Asia orientale e dell’Europa occidentale mostrano un calo del 17%, rispetto al 29% e al 20% degli anni 2000.
Questi cambiamenti demografici creano delle sfide: alcuni Paesi sono costretti a espandere i servizi per una popolazione infantile numerosa, mentre altri devono bilanciare le esigenze di una popolazione anziana in crescita.
Divario digitale
Sebbene l’intelligenza artificiale e le tecnologie di frontiera offrano nuove opportunità, il rapporto rivela che il divario digitale rimane netto: nel 2024 oltre il 95% delle persone nei Paesi ad alto reddito avrà accesso a Internet, contro solo il 26% nei Paesi a basso reddito.
Il rapporto rileva che i giovani dei Paesi in via di sviluppo fanno particolarmente fatica ad accedere alle competenze digitali, con un impatto sulle loro prospettive educative e lavorative.
Segni di speranza
Nonostante queste preoccupazioni, sono emerse alcune tendenze positive. L’aspettativa di vita alla nascita continua ad aumentare e si prevede che quasi il 96% dei bambini a livello globale riceverà l’istruzione primaria entro il 2050.
Il rapporto rivela che maggiori investimenti nell’istruzione e nella sanità pubblica e una protezione ambientale più rigorosa potrebbero ridurre il divario di genere e l’esposizione ai rischi ambientali.
L’UNICEF raccomanda investimenti urgenti in istruzione, servizi e città sostenibili e resilienti per i bambini.
L’agenzia mira a potenziare la resilienza al clima delle infrastrutture, della tecnologia, dei servizi essenziali e dei sistemi di sostegno sociale, nonché a garantire la connettività e la progettazione di tecnologie sicure per tutti i bambini.
Le decisioni che i leader mondiali prendono oggi – o non prendono – definiscono il mondo che i bambini erediteranno”, ha sottolineato la Russell.
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