Il PAM lancia l’allarme: è richiesta un’azione urgente in quanto l’insicurezza alimentare a Gaza raggiunge livelli critici
30 Ottobre 2024
ROMA – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) avverte che la crisi umanitaria in corso a Gaza potrebbe presto degenerare in carestia se non si interviene immediatamente. Con l’avvicinarsi dell’inverno, la mancanza di cibo e di altre forniture umanitarie vitali che entrano nella Striscia porterà probabilmente a conseguenze catastrofiche.
All’inizio di questo mese, un rapporto sulla classificazione integrata della fase di sicurezza alimentare (IPC) ha già avvertito che entro novembre più del 90% della popolazione di Gaza dovrà affrontare una grave insicurezza alimentare. Prevedeva che un gruppo consistente si sarebbe trovato in una “fase di emergenza”, mentre altri avrebbero dovuto affrontare livelli “catastrofici” di insicurezza alimentare. Ora, mentre la situazione nel nord di Gaza continua a deteriorarsi, la probabilità che un gruppo più ampio sia colpito dalla carestia aumenterà sicuramente, a meno che le condizioni sul campo non migliorino.
Le restrizioni agli aiuti umanitari che arrivano a Gaza sono severe. Durante il mese di ottobre, sono state consegnate a Gaza solo 5.000 tonnellate metriche di cibo, pari ad appena il 20% dell’assistenza alimentare di base per gli 1,1 milioni di persone che dipendono dal supporto salvavita del PAM.
Nel frattempo, i sistemi alimentari di Gaza sono in gran parte collassati a causa della distruzione di fabbriche, coltivazioni e negozi. I mercati sono quasi vuoti perché la maggior parte dei canali commerciali non funziona più.
Il PAM ha attualmente circa 94.000 tonnellate di cibo – sufficienti a sfamare un milione di persone per quattro mesi – pronte per essere inviate a Gaza, con 46.596 tonnellate posizionate nel porto di Ashdod, in Egitto e in Giordania. PAM è pronto a portare a Gaza i rifornimenti di cui ha urgente bisogno, ma è necessario che siano aperti più valichi di frontiera e che questi siano sicuri.
Il PAM è anche molto preoccupato per la nuova legislazione israeliana che riguarda l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). L’UNRWA è indispensabile per fornire aiuti salvavita e servizi sociali a Gaza. Se attuata, questa decisione avrà conseguenze devastanti per le persone più vulnerabili.
Per poter avviare in modo efficace operazioni significative e fornire assistenza alimentare cruciale, l’agenzia alimentare delle Nazioni Unite chiede punti di ingresso a Gaza più sicuri e funzionali, tra cui:
-
Porto di Ashdod: Questo valico richiede un processo accelerato di sdoganamento dei carichi e procedure di scansione. Attualmente, lo sdoganamento dei carichi e delle spedizioni richiede circa un mese dall’arrivo al rilascio dal porto.
-
Corridoio Giordano: Attualmente funziona a bassa frequenza con una disponibilità limitata di camion; per le operazioni del PAM è necessario aumentare il numero di camion e la frequenza dei convogli dalla Giordania a Gaza da tre convogli di 35 camion a settimana a convogli giornalieri di 50 camion.
Ai punti di passaggio, il PAM chiede quanto segue:
-
Kissufim: L’apertura del valico di Kissufim sosterrebbe le operazioni a sud di Gaza con un accesso diretto a Deir Al Balah. Tuttavia, il potenziale dell’apertura non sarà pienamente realizzato senza consentire a un maggior numero di autisti di operare sulla strada della recinzione.
-
Valico di Karni: Karni deve ancora essere aperto come deposito/piattaforma per consentire le spedizioni a nord e a sud, in particolare per servire efficacemente Gaza City.
-
Zikim/Erez: attualmente questi punti di attraversamento si alternano, con l’apertura di uno solo alla volta; entrambi i valichi dovrebbero essere aperti contemporaneamente per raddoppiare il flusso potenziale.
-
Kerem Shalom / Gate 96: Attualmente è operativo come punto di attraversamento/piattaforma per supportare le operazioni a sud e a nord attraverso l’ampliamento della Fence Road. Tuttavia, il WFP è fortemente colpito dall’insicurezza della strada di Salaheddin e necessita di miglioramenti critici dell’ambiente di sicurezza per consentire un passaggio sicuro degli aiuti.
Una volta entrato a Gaza, il PAM ha bisogno di migliorare immediatamente l’ambiente operativo attraverso i seguenti interventi:
-
Aumento della capacità degli autisti: Attualmente solo 30 autisti controllati possono operare sulla strada della recinzione. Questo numero deve aumentare a 100-150 autisti per consentire un flusso costante di aiuti da Kerem Shalom alla Porta 96 e oltre.
-
Accesso (nord e sud) all’interno di Gaza: Ai rifornimenti indirizzati attraverso Zikim/ Eres West/ Porta 96 (strada della recinzione) è vietato il transito verso sud. Per migliorare i flussi di aiuti interni, è necessario facilitare il movimento degli aiuti da nord a sud e viceversa ai checkpoint.
-
Capacità di trasporto: Il PAM ha bisogno di aumentare la propria capacità di trasporto in tutta Gaza ed è pronto a farlo, ma richiede che il processo di esenzione dall’IVA sia accelerato.
Per saperne di più clicca qui.