Una nuova iniziativa delle Nazioni Unite mira a contrastare la disinformazione sul clima
20 Novembre 2024
Mentre i pericoli posti dal cambiamento climatico diventano sempre più evidenti in tutto il mondo, la necessità di informazioni affidabili e accurate sull’impatto della crisi ambientale è più che mai cruciale
Per affrontare questo problema, le Nazioni Unite, insieme all’agenzia per l’educazione e la scienza dell’Organizzazione, l ‘UNESCO, e al governo brasiliano, hanno lanciato martedì l’Iniziativa globale per l’integrità dell’informazione sui cambiamenti climatici.
Lo sforzo congiunto annunciato al Vertice dei leader del G20 in Brasile mira a rafforzare la ricerca e le misure per affrontare tutta la disinformazione che ha l’effetto di ritardare o far deragliare l’azione sul clima.
Intervenendo alla sessione del G20 sullo sviluppo sostenibile e la transizione energetica, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato che l’iniziativa “lavorerà con ricercatori e partner per rafforzare l’azione contro la disinformazione sul clima”.
“Le campagne di disinformazione coordinate stanno ostacolando il progresso globale sul cambiamento climatico”, ha aggiunto in un post sui social media.
Il tempo sta per scadere
In un momento in cui gli scienziati avvertono che il tempo a disposizione del mondo sta per scadere, l’iniziativa stimolerà il sostegno a un’azione urgente per il clima.
“Dobbiamo combattere le campagne coordinate di disinformazione che impediscono il progresso globale sui cambiamenti climatici, che vanno dalla negazione vera e propria al greenwashing fino alle molestie nei confronti degli scienziati del clima”, ha dichiarato Guterres.
Con l’obiettivo di ampliare la portata della ricerca sulla disinformazione climatica e il suo impatto, lo sforzo raccoglierà prove da tutto il mondo per informare e sostenere l’azione strategica, l’advocacy e la comunicazione.
Intervenendo al lancio, il Direttore generale dell’UNESCO Audrey Azoulay ha affermato che “senza l’accesso a informazioni affidabili su questa sfida esistenziale, non potremo mai sperare di superarla”.
Stampa a tutto campo
Sottolineando il ruolo dei giornalisti nell’esigere responsabilità da diverse parti interessate, tra cui imprese e governi, la Azoulay ha aggiunto che la stampa “agisce come un ponte tra la scienza e la società” – un ponte che è “necessario”, ha sottolineato.
“Attraverso questa iniziativa, sosterremo i giornalisti e i ricercatori che indagano sulle questioni climatiche, a volte con grande rischio per loro stessi, e combatteremo la disinformazione sul clima che dilaga sui social media”, ha esortato .
L’iniziativa risponde all’impegno del Global Digital Compact, adottato dagli Stati membri dell’ONU a settembre, in occasione del Summit del futuro, che incoraggia gli enti delle Nazioni Unite, in collaborazione con i governi e le parti interessate, a valutare l’impatto della disinformazione sul raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’impegno dei Paesi
I Paesi firmatari contribuiranno a un fondo amministrato dall’UNESCO, con l’obiettivo di raccogliere 10-15 milioni di dollari iniziali nei prossimi 36 mesi, da distribuire sotto forma di sovvenzioni alle organizzazioni non governative per sostenere il loro lavoro.
Questo comprenderà la ricerca sull’integrità delle informazioni sul clima, lo sviluppo di strategie di comunicazione e campagne di sensibilizzazione del pubblico.
Finora hanno già confermato la loro partecipazione Cile, Danimarca, Francia, Marocco, Regno Unito e Svezia.
Come ha dichiarato il Presidente brasiliano Lula da Silva, “le azioni per combattere il cambiamento climatico sono fortemente influenzate anche dal negazionismo e dalla disinformazione. I Paesi non possono affrontare questo problema individualmente”.
“Questa iniziativa riunirà Paesi, organizzazioni internazionali e reti di ricercatori per sostenere gli sforzi congiunti per affrontare la disinformazione e promuovere azioni in preparazione della COP30 in Brasile”.
Rapida diffusione
La disinformazione climatica ha trovato casa soprattutto sui social media, sulle app di messaggistica e attraverso l’intelligenza artificiale generativa.
Secondo l’UNESCO, questo fenomeno ha diversi impatti gravi: mina il consenso scientifico, ostacola la capacità delle autorità di rispondere efficacemente alla crisi e minaccia la sicurezza dei giornalisti e dei difensori dell’ambiente che lavorano in prima linea.
Il rischio posto dalla disinformazione per il raggiungimento degli obiettivi climatici è stato riconosciuto dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), che nel 2022 ha dichiarato che “l’indebolimento deliberato della scienza” stava contribuendo a “percezioni errate del consenso scientifico, incertezza, rischio e urgenza non considerati e dissenso”.
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