Quest’anno ricorre il 25° anniversario dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione e del Programma d’azione per una cultura di pace.
In quella dichiarazione, l’organo più inclusivo delle Nazioni Unite ha riconosciuto che la pace “non è solo l’assenza di conflitti, ma richiede anche un processo partecipativo positivo e dinamico in cui il dialogo è incoraggiato e i conflitti sono risolti in uno spirito di comprensione reciproca e cooperazione”.
In un mondo caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e conflitti prolungati, non c’è mai stato un momento migliore per ricordare come l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si sia riunita nel 1999 per definire i valori necessari per una cultura di pace. Questi includono: il rispetto per la vita, i diritti umani e le libertà fondamentali; la promozione della non violenza attraverso l’educazione, il dialogo e la cooperazione; l’impegno per la risoluzione pacifica dei conflitti; l’adesione a libertà, giustizia, democrazia, tolleranza, solidarietà, cooperazione, pluralismo, diversità culturale, dialogo e comprensione a tutti i livelli della società e tra le nazioni.
Nelle risoluzioni successive, l’Assemblea Generale ha riconosciuto ulteriormente l’importanza di preferire i negoziati allo scontro e di lavorare insieme e non gli uni contro gli altri.
La Costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) inizia con l’idea che “le guerre iniziano nella mente degli uomini ed è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace”. È questo concetto che ha fatto da cornice al tema e al logo della Giornata internazionale della pace di quest’anno. Le idee di pace, la cultura della pace, devono essere coltivate nelle menti dei bambini e delle comunità attraverso l’educazione formale e informale, attraverso i Paesi e le generazioni.
La Giornata internazionale della pace è sempre stata un momento per deporre le armi e osservare i cessate il fuoco. Ma ora deve essere anche un momento in cui le persone vedono l’umanità dell’altro. Da questo dipende la nostra sopravvivenza come comunità globale.
Di seguito la traduzione non ufficiale del Videomessaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per la Giornata Internazionale della Pace 2024.
IL SEGRETARIO GENERALE
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VIDEOMESSAGGIO PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE
21 settembre 2024
(traduzione non ufficiale)
Ovunque guardiamo, la pace è sotto attacco.
Da Gaza, al Sudan, all’Ucraina e oltre
vediamo civili sulla linea di tiro;
Case distrutte;
Popolazioni traumatizzate e terrorizzate che hanno perso tutto – e talvolta tutti.
Questo catalogo di miserie umane deve finire.
Il nostro mondo ha bisogno di pace.
La pace è il premio finale per tutta l’umanità.
E come ci ricorda questa Giornata internazionale della pace, le soluzioni sono nelle nostre mani.
Coltivare una cultura di pace significa sostituire le divisioni, l’impotenza e la disperazione con la giustizia, l’uguaglianza e la speranza per tutti.
Significa concentrarsi sulla prevenzione dei conflitti;
Promuovere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Promuovere i diritti umani
E affrontare tutte le forme di discriminazione e odio.
Il Vertice del futuro di questo mese è un’opportunità vitale per portare avanti questi obiettivi.
Cogliamola.
Insieme, gettiamo le basi per la pace.
E coltiviamo una cultura in cui l’uguaglianza, la pace e la giustizia prosperino.
Grazie.
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