IL SEGRETARIO GENERALE
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MESSAGGIO SULLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SESSUALE NEI CONFLITTI
19 giugno 2023
Nei conflitti armati che interessano centinaia di milioni di persone a livello globale è diffuso l’uso della violenza sessuale come tattica di guerra, di tortura e di repressione.
I rapporti terrificanti provenienti da ogni parte del mondo sono una drammatica testimonianza di questo crimine spregevole che perdura nonostante gli impegni internazionali per eradicarlo. Sono moltissimi i responsabili che non ne rispondono mai davanti alla giustizia. Troppo spesso lo stigma getta i sopravvissuti nella vergogna mentre gli autori delle violenze rimangono impuniti.
Oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati, esprimiamo la nostra solidarietà ai sopravvissuti e a chiunque li sostenga. E ci impegniamo a raddoppiare i nostri sforzi per impedire le atrocità e perseguire i responsabili.
Questo significa prestare ascolto ai sopravvissuti, significa portare i governi a includere il diritto umanitario internazionale nelle leggi nazionali, nei regolamenti e negli addestramenti militari. E significa perseguire i colpevoli in modo che rispondano delle loro azioni davanti alla giustizia. Dobbiamo contrastare la convinzione che i combattenti possano infliggere l’orrore con impunità.
Quest’anno, la Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati porta l’attenzione sulla tecnologia e sul divario digitale. L’accesso alla tecnologia può mettere in guardia contro il pericolo, può aiutare a raggiungere luoghi di accoglienza per trovare sostegno e può permettere di documentare e verificare gli abusi come primo passo verso l’attribuzione delle responsabilità. Allo stesso tempo può però anche perpetuare la violenza, nuocere ai sopravvissuti e infiammare l’odio. Dobbiamo garantire che la tecnologia appoggi i nostri sforzi per prevenire ed eliminare questi crimini, anche attraverso un maggiore accesso e perseguendo le azioni compiute online.
Insieme, dobbiamo trasformare la retorica in risposta e convertire gli impegni in azioni concrete per mantenere la promessa di far cessare la violenza sessuale nei conflitti armati.
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