Medio Oriente: forte preoccupazione del Direttore Generale FAO

©FAO/Alessandra Benedetti
“La situazione in Medio Oriente è catastrofica”,
afferma il Direttore Generale della FAO
23 Ottobre 2024
 
La situazione in Medio Oriente è catastrofica, ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, nel suo intervento alla riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 che si sta tenendo a Pescara dal 22 al 24 ottobre.
“Se vogliamo salvare vite umane e prevenire la carestia, abbiamo urgentemente bisogno di un cessate il fuoco umanitario e di un accesso illimitato e sicuro alle persone che sono in difficoltà e in pericolo”, ha sottolineato.
Nelle sue osservazioni alla sessione sulla crisi umanitaria in Medio Oriente, QU ha citato l’ultima valutazione della classificazione integrata della fase di sicurezza alimentare (IPC) che mostra come 1,84 milioni di persone nella Striscia di Gaza stiano vivendo livelli estremamente critici di insicurezza alimentare acuta. Anche la malnutrizione acuta è a livelli gravi, dieci volte superiori a quelli precedenti l’escalation delle ostilità.
Inoltre, le proiezioni indicano che circa il 16% dell’intera popolazione di Gaza potrebbe trovarsi nella fase IPC 5 (fase “catastrofe”), tra novembre 2024 e aprile 2025. Le persone che si trovano in questa fase sperimentano un’estrema mancanza di cibo e rischiano di morire di fame con conseguente indigenza, livelli estremamente critici di malnutrizione acuta e morte.
Un sistema agroalimentare locale funzionante è fondamentale per ridurre i livelli di fame e malnutrizione, ha dichiarato QU. “Quando le persone non possono produrre cibo e non possono accedervi in modo costante, soffrono di livelli sempre più estremi di malnutrizione acuta e il rischio di morte è alto”, ha aggiunto.
Il Direttore Generale ha delineato le principali priorità della FAO a Gaza, tra cui riattivare la produzione alimentare locale, ripristinare la disponibilità di cibo altamente nutriente, soprattutto in vista dell’imminente stagione invernale, prevenire il collasso totale del settore agricolo, preservare i mezzi di sussistenza agricoli rimasti e ridurre la fame acuta e la malnutrizione, soprattutto tra i bambini.
Secondo la più recente analisi geospaziale FAO-UNOSAT a Gaza, quasi il 70% dei terreni coltivati è stato distrutto; oltre il 70% degli ulivi e dei frutteti è stato raso al suolo; le infrastrutture agricole sono state decimate, compresi i danni a oltre la metà dei pozzi e a oltre il 44% delle serre; il 95% del bestiame è morto.
Impatti di ricaduta
Il Direttore generale ha messo in guardia sulle implicazioni dell’escalation del conflitto armato sulla sicurezza alimentare dell’intera regione, con conseguenze a lungo termine. Ha sottolineato che anche i sistemi agroalimentari in Cisgiordania sono a rischio. L’ultima tornata di indagini sugli agricoltori indica che circa il 63% dei produttori di colture e il 72% degli allevatori ha dichiarato di non poter accedere ai propri campi o pascoli.
“Il conflitto si estende oltre le frontiere e il suo impatto aumenta”, ha detto il Direttore Generale. “La FAO sta già osservando questi effetti mentre il conflitto colpisce alcune delle aree agricole più produttive del Libano”, sottolineando inoltre la carenza di manodopera in agricoltura dovuta allo sfollamento forzato dei contadini, che probabilmente avrà un impatto sul vitale raccolto di olive e uva e impedirà la semina dei raccolti invernali del 2025.
Il lavoro della FAO a Gaza
La FAO sta attualmente lavorando per proteggere 30.000 pecore e capre – che rappresentano circa il 40 per cento del totale stimato in vita. Nutrendo questi animali, si potrà fornire latte a sufficienza per tutti i bambini di Gaza.
La FAO ha già distribuito foraggio a oltre 4.400 allevatori e kit veterinari a circa 2.400 famiglie di pastori, con il sostegno dell’iniziativa Food for Gaza del Governo italiano.
Il Direttore Generale ha ribadito l’impegno della FAO a incrementare gli aiuti e l’assistenza agricola d’emergenza, insieme ai nostri partner, non appena la situazione lo consentirà.
“La pace è un prerequisito per la sicurezza alimentare e il diritto al cibo è un diritto umano fondamentale”, ha concluso, aggiungendo che la FAO continua a contare sul sostegno e sulla leadership dei membri del G7.
La riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 ha riunito i Ministri dello Sviluppo del G7, il Commissario Europeo per i Partenariati Internazionali, i Ministri dei Paesi partner invitati, i capi delle Organizzazioni Internazionali e i rappresentanti del mondo economico.
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