In questo momento, gli spostamenti che si sono verificati non hanno avuto queste disposizioni e devono averle; gli ospedali stanno esaurendo il carburante, stanno esaurendo le scorte nel nord. Le persone non possono muoversi senza aiuto.
Domani mi recherò personalmente nella regione per cercare di contribuire ai negoziati, per testimoniare ed esprimere solidarietà allo straordinario coraggio delle migliaia di operatori umanitari che hanno mantenuto la rotta e che sono ancora lì ad aiutare la popolazione di Gaza e della Cisgiordania.E voglio lasciarvi con un’ultima riflessione.La storia ci dice che un atto di guerra ha conseguenze che spesso non vengono considerate, quando le persone si muovono in quegli atti di guerra. Abbiamo già visto questo film troppo spesso.Dobbiamo preoccuparci di creare una situazione – per quanto assurda possa sembrare al momento – in cui israeliani e palestinesi possano vivere come vicini, come amici, idealmente, certamente come interlocutori, senza bisogno di darsi lezioni a vicenda attraverso la guerra.Grazie”.