Libano/UNIFIL – Dichiarazione congiunta della coordinatrice speciale ONU Jeanine Hennis-Plasschaert e del capo della missione UNIFIL e comandante della forza Ten. Gen. Aroldo Lázaro
14 Ottobre 2024
Un anno dall’inizio di scambi di fuoco quasi quotidiani attraverso la Linea Blu, iniziati da Hizbullah. Il lancio di razzi verso le fattorie di Shab’a viola la cessazione delle ostilità e la risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di Sicurezza. Troppe vite sono state perse, sradicate e devastate, mentre i civili su entrambi i lati della Linea Blu sono rimasti senza sicurezza e stabilità. Un anno in cui i nostri ripetuti appelli alla moderazione, alla protezione dei civili e al rispetto del diritto umanitario internazionale sono rimasti inascoltati. Allo stesso modo, sono rimasti inascoltati il ritorno alla cessazione delle ostilità e a un processo politico ancorato all’attuazione della 1701.
Oggi, a distanza di un anno, gli scambi di fuoco quasi quotidiani si sono intensificati in una campagna militare incessante il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico. Con il costante bombardamento israeliano, ormai parte integrante della vita quotidiana in Libano, e il lancio da parte di Hizbullah di razzi e missili contro Israele, troppe persone stanno pagando un prezzo inimmaginabile: molti morti, molti feriti e centinaia di migliaia di sfollati.
Per affermare l’ovvio: ogni missile o razzo lanciato, bomba lanciata e raid di terra condotto allontana ulteriormente le parti dalla visione definita nella risoluzione 1701 (2006), nonché dalle condizioni necessarie per la sicurezza duratura dei civili su entrambi i lati della Linea Blu.
È altrettanto chiaro che ulteriori violenze e distruzioni non risolveranno i problemi di fondo né renderanno più sicuri i cittadini nel lungo periodo. Al contrario, una soluzione negoziata è l’unico modo per ripristinare la sicurezza e la stabilità che i civili di entrambe le parti desiderano e meritano disperatamente.
Il momento di agire di conseguenza è adesso.
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