L’Alto Commissario ONU per i diritti umani Volker Türk aggiunge la sua voce agli appelli urgenti per la de-escalation in Medio Oriente. In seguito all’attacco missilistico dell’Iran contro Israele in risposta alle incursioni militari israeliane nel sud del Libano, Volker Türk ha insistito mercoledì sul fatto che “la pace deve prevalere” in Medio Oriente. Mentre gli Stati membri delle Nazioni Unite riuniti a Ginevra hanno ribadito gli appelli per un cessate il fuoco a Gaza e oltre.
Lo sviluppo è avvenuto mentre il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres condannava martedì “un’escalation dopo l’altra” in Medio Oriente. E un rapporto del suo ufficio sottolineava l’espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est.
Dopo gli attacchi del 7 ottobre, le attività di insediamento sono aumentate notevolmente, fino a raggiungere un numero record il 30 aprile. Causando ampie violazioni dei diritti umani, ha rilevato il rapporto.
In vista di una riunione del Consiglio di sicurezza a New York sull’emergenza che si terrà mercoledì Volker Türk ha chiesto un’immediata attenuazione della situazione. “Imploro tutti gli Stati, compresi i membri del Consiglio di Sicurezza, di agire con determinazione per prevenire un conflitto più ampio in Medio Oriente con conseguenze potenzialmente devastanti per i civili”. Ha dichiarato. “È fondamentale che usino la loro voce e la loro influenza per portare le parti in guerra al tavolo dei negoziati per porre fine a questa situazione”.
A Ginevra, intanto, è iniziata la riunione del Consiglio per i diritti umani sui Territori palestinesi occupati. Ventiquattro dei 47 membri del forum hanno preso la parola, insieme a 36 Paesi con lo status di osservatori. Mentre le delegazioni hanno sottolineato la necessità di porre fine alla guerra a Gaza e di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani.
Hanno inoltre espresso profonda preoccupazione per la pericolosa escalation regionale tra Hezbollah e Israele. Tra le notizie di scontri tra Hezbollah e l’esercito israeliano all’interno della linea di separazione pattugliata dalle Nazioni Unite e l’obiettivo iraniano di colpire Israele con razzi.
A quasi un anno dagli attacchi di Hamas in Israele, che hanno provocato più di 1.250 morti e più di 250 prigionieri, alcuni Paesi, tra cui il Cile, hanno condannato l’oltraggio del 7 ottobre. Hanno osservato che “non solo non è stata ottenuta la restituzione di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas, ma c’è stato anche un assedio totale imposto da Israele alla popolazione palestinese di Gaza”.
La delegazione sudamericana ha anche espresso il proprio sostegno a una nuova coalizione globale che cerca una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese. L’iniziativa è stata annunciata il mese scorso a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite da Arabia Saudita, Unione Europea, Norvegia e altri Stati membri. Con la partecipazione di circa 90 Paesi, tra cui quasi 60 ministri degli Esteri.
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