Intensi bombardamenti, sfollamenti di massa e mancanza di accesso nel nord di Gaza costringono a rimandare la campagna di vaccinazione contro la polio
24 Ottobre 2024
A causa dell’escalation di violenza, degli intensi bombardamenti, degli ordini di sfollamento di massa e della mancanza di pause umanitarie garantite nella maggior parte della zona settentrionale di Gaza, il Comitato Tecnico per la Polio a Gaza. che comprende il Ministero della Sanità palestinese. l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF). l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) e i partner. è stato costretto a rinviare la terza fase della campagna di vaccinazione contro la polio, che avrebbe dovuto iniziare oggi. Questa fase finale della campagna in corso mirava a vaccinare 119 279 bambini nel nord di Gaza.
Le condizioni attuali, compresi i continui attacchi alle infrastrutture civili, continuano a mettere a rischio la sicurezza e gli spostamenti delle persone nel nord di Gaza. rendendo impossibile per le famiglie portare in sicurezza i propri figli per la vaccinazione e per gli operatori sanitari operare.
Tutta la logistica, le forniture e le risorse umane addestrate sono state preparate per vaccinare i bambini nel nord di Gaza con una seconda dose di vaccino antipolio orale di tipo 2 (nOPV2). dopo un primo ciclo condotto nella Striscia di Gaza dal 1° al 12 settembre 2024. Tuttavia, dato che l’area attualmente approvata per le pause umanitarie temporanee è stata sostanzialmente ridotta – ora limitata solo a Gaza City, una diminuzione significativa rispetto al primo ciclo – molti bambini nel nord di Gaza non avrebbero ricevuto la dose di vaccino antipolio.
Per interrompere la trasmissione del poliovirus, almeno il 90% di tutti i bambini in ogni comunità e quartiere deve essere vaccinato: un prerequisito per una campagna efficace che interrompa l’epidemia e ne impedisca l’ulteriore diffusione. Le pause umanitarie sono essenziali per il successo della campagna, in quanto consentono ai partner di consegnare le forniture per la vaccinazione alle strutture sanitarie, alle famiglie di accedere in sicurezza ai siti di vaccinazione e alle squadre mobili di operatori sanitari di raggiungere i bambini nelle loro comunità.
Un ritardo nella somministrazione della seconda dose di nOPV2 entro sei settimane riduce l’impatto di due cicli di vaccinazione a distanza ravvicinata sul rafforzamento dell’immunità di tutti i bambini e sull’interruzione della trasmissione del poliovirus. Il fatto che un numero significativo di bambini non abbia ricevuto la seconda dose di vaccino metterà seriamente a rischio gli sforzi per interrompere la trasmissione del poliovirus a Gaza. Questo potrebbe anche portare a un’ulteriore diffusione del poliovirus nella Striscia di Gaza e nei Paesi vicini, con il rischio di paralizzare altri bambini.
Dall’inizio del secondo ciclo della campagna antipolio a Gaza, il 14 ottobre 2024, sono stati vaccinati con successo 442.855 bambini sotto i dieci anni nel centro e nel sud della Striscia di Gaza – il 94% dell’obiettivo in queste aree. Un totale di 357 802 bambini tra i due e i dieci anni ha ricevuto integratori di vitamina A come parte degli sforzi per integrare la consegna del vaccino antipolio con altri servizi sanitari essenziali a Gaza.
È imperativo fermare l’epidemia di polio il prima possibile, prima che altri bambini rimangano paralizzati e che il poliovirus si diffonda ulteriormente. È quindi fondamentale che la campagna di vaccinazione nel nord di Gaza sia facilitata dall’attuazione delle pause umanitarie, garantendo l’accesso a tutti i bambini idonei. L’OMS e l’UNICEF esortano tutte le parti a garantire la protezione dei civili, degli operatori sanitari e delle infrastrutture civili, come scuole, rifugi e ospedali, e rinnovano il loro appello per un immediato cessate il fuoco.
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