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2022: l’anno per arrestare il declino della salute dell’oceano

In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano che si terrà dal 27 giugno al 1° luglio, condividiamo l’atteso op-ed dell’inviato speciale del Segretario Generale per l’Oceano, Peter Thomson.

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2022: l’anno per arrestare il declino della salute dell’oceano

di Peter Thomson, Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per l’oceano

Con ogni respiro che facciamo siamo connessi con l’oceano: ci offre ossigeno, cibo e mezzi di sussistenza. L’oceano regola il clima grazie alla sua capacità di assorbire la maggior parte del calore trattenuto nel sistema terrestre. Miliardi di esseri umani, animali e piante dipendono da un oceano sano: ma la salute dell’oceano è in difficoltà.

L’aumento delle emissioni di carbonio fa sì che l’oceano stia diventando sempre più acido, indebolendo così la sua capacità di sostenere la vita sott’acqua e sulla terraferma. I rifiuti di plastica stanno soffocando l’oceano e, se continuiamo su questa strada, più della metà delle specie marine del mondo potrebbe essere sull’orlo dell’estinzione entro il 2100. Le soluzioni per risanare la salute dell’oceano esistono, ma richiederanno il coinvolgimento di tutti, partendo dai leader mondiali fino ad arrivare a richiedere all’impegno da parte di ognuno di noi.

Non può esistere un pianeta sano senza un oceano sano, e la salute dell’oceano è visibilmente in declino. Detto ciò, vorrei porre l’attenzione sul fatto che il 2022 può essere l’anno in cui arresteremo il declino.

Per far comprendere appieno il senso di questa affermazione, il 2022 è l’Anno Internazionale della Pesca e dell’Acquacoltura (IYAFA 2022), e sia l’acquacoltura e sia la pesca sono i pilastri nella nostra ricerca sulla sostenibilità. Altro fatto importante da sottolineare, durante lo scorso anno si è tenuto anche il lancio del Decennio delle Nazioni Unite per la scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile e il Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi con l’obiettivo di sostenere e far progredire la realizzazione dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile 2030. Inoltre, durante la conferenza sul clima COP26 di Glasgow, abbiamo deciso che le considerazioni sull’oceano devono essere integrate con l’attività in corso dell’UNFCCC, offrendo motivo di ottimismo sul fatto che si compiranno progressi concreti nell’affrontare questioni quali il riscaldamento dell’oceano e l’acidificazione. Queste considerazioni a loro volta miglioreranno la salute dell’oceano e garantiranno la sua capacità unica di sequestrare il carbonio.

In primo luogo, oltre a questi aspetti positivi e a tutti gli altri incontri che si sono tenuti quest’anno sul tema dell’oceano, ci sono sei riunioni internazionali che, considerate insieme, possono davvero arrestare il declino. Una di queste si è già tenuta: a Nairobi, nei primi giorni di marzo. L’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA5) ha concordato di avviare negoziati per un accordo globale vincolante per porre fine all’inquinamento causato dalla plastica. Al momento, ogni anno, scarichiamo nell’oceano undici milioni di tonnellate di plastica e si prevede che questa cifra raddoppierà entro il 2030 e triplicherà entro il 2050, ma possiamo arrestare questo scandaloso incremento dell’inquinamento mediante l’accordo presentato.

In secondo luogo, con la Conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio che si svolgerà a metà giugno a Ginevra, dove dopo due decenni di negoziati, l’OMC ha la possibilità di cancellare le sovvenzioni alla pesca dannosa. Ogni anno sono destinati a queste sovvenzioni 20-30 miliardi di dollari di fondi pubblici, impiegati prettamente per il godimento delle flotte da pesca industriali, in un’attività descritta da molti come l’azione più dannosa che si possa infliggere agli ecosistemi oceanici. A Ginevra fate la cosa giusta, e la salute dell’oceano avrà una nuova prospettiva di vita.

In terzo luogo, la riapertura di quest’anno della Conferenza intergovernativa sulla biodiversità marina delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale (BBNJ) offre l’opportunità di concludere un accordo solido e realizzabile per la gestione dell’alto mare, salvaguardando così uno dei beni comuni globali più critici del pianeta. Se solo gli Stati membri riusciranno a raggiungere l’approvazione, riusciremo a portare a termine il lavoro della BBNJ entro il 2022.

In quarto luogo, la Convenzione sulla diversità biologica COP15, che si terrà entro la fine dell’anno a Kunming, promette di varare un nuovo obiettivo di salvaguardia al fine di proteggere il 30% del pianeta entro il 2030: tale decisione alla COP di quest’anno, sarebbe un importante punto di svolta per le aree marine protette e quindi per la salute dell’oceano.

In quinto luogo, abbiamo la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, co-ospitata dai governi di Kenya e Portogallo, a Lisbona dal 27 giugno al 1º luglio, dove presenteremo un ampio ventaglio di soluzioni innovative basate sulla scienza. Queste saranno portate avanti in partenariati ben finanziati, che rappresentano l’effettiva attuazione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile 14 al fine di conservare e utilizzare delle risorse dell’oceano in modo sostenibile.

Infine, alla COP27 dell’UNFCCC, che si terrà a Sharm-El-Sheik in novembre, dobbiamo tutti realizzare l’ambizione, la volontà politica per l’adattamento al clima e sostenere i finanziamenti necessari per piegare la curva verso il basso, ovvero verso la sicurezza, l’equità e la sostenibilità.

Se quest’anno vogliamo arrestare il declino della salute dell’oceano, in tutti e sei questi incontri dobbiamo fare la cosa giusta, e anche se con il “noi” ci riferiamo principalmente agli Stati membri, con quel “noi” ci riferiamo anche a ognuno di noi. Non dobbiamo sprecare le ineguagliabili opportunità offerte dalla combinazione degli eventi del 2022 per un’azione decisiva per l’oceano.

Impegniamoci tutti a risanare il nostro rapporto con la Natura, sostituendolo con un rapporto di rispetto ed equilibrio. Facciamo questo per i nostri figli e nipoti, affinché possano condurre la vita sana che tutti noi desideriamo per loro.

 

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